Il mondo dell’energia rinnovabile sta affrontando una delle sue sfide più importanti: trovare soluzioni efficaci per l’accumulo. Le fonti verdi come il fotovoltaico e l’eolico sono intermittenti, producono elettricità in abbondanza quando c’è sole o vento, ma meno nei momenti di maggiore domanda. Per garantire stabilità alla rete servono tecnologie in grado di conservare l’energia in eccesso e rilasciarla quando è necessario. Tra le soluzioni più promettenti stanno emergendo le batterie a gravità, un approccio ingegnoso che sfrutta una risorsa naturale disponibile ovunque: la forza di gravità.
Come funzionano le batterie a gravità
Il principio delle batterie a gravità è sorprendentemente semplice: utilizzare energia elettrica per sollevare dei pesi massicci, come enormi blocchi di cemento o materiali da costruzione. Quando la rete ha bisogno di energia, questi pesi vengono lasciati scendere e, attraverso un sistema di funi, freni e generatori, trasformano l’energia potenziale accumulata in elettricità.
Il concetto ricorda molto da vicino l’idroelettrico a pompaggio, dove l’acqua viene sollevata in un bacino per poi essere rilasciata nelle turbine. La differenza è che qui non serve l’acqua: basta la massa solida. Questo rende la tecnologia installabile anche in aree urbane, in vecchie miniere dismesse o in torri costruite appositamente.
I vantaggi delle batterie a gravità
Uno dei principali punti di forza di questa tecnologia è la durata nel tempo. A differenza delle batterie al litio, che degradano dopo un certo numero di cicli, i sistemi gravitazionali non subiscono un’usura chimica significativa: blocchi e carrucole possono funzionare per decenni con minima manutenzione.
Inoltre, l’impatto ambientale è ridotto. Non servono metalli rari o processi estrattivi complessi, ma solo materiali comuni e resistenti. Ciò potrebbe abbassare i costi e ridurre la dipendenza da filiere critiche come quella del litio o del cobalto.
Applicazioni e progetti pilota nel mondo
Le batterie a gravità sono ancora in fase sperimentale, ma già esistono progetti concreti. In Svizzera una start-up ha realizzato una torre di test dove blocchi di calcestruzzo vengono sollevati e abbassati per immagazzinare energia. In Cina, invece, si stanno sviluppando sistemi su larga scala per integrare le reti elettriche ad alta penetrazione rinnovabile.
Questi esperimenti dimostrano come la tecnologia sia particolarmente adatta al bilanciamento delle reti elettriche e allo stoccaggio su larga scala, piuttosto che a usi domestici. Potrebbe diventare un tassello fondamentale per città e Paesi che vogliono ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.
Batterie a gravità: un futuro accanto al fotovoltaico e all’eolico
Le batterie a gravità non sono pensate per sostituire del tutto le batterie tradizionali, ma per affiancarle. In un futuro alimentato principalmente da rinnovabili, sarà necessario combinare diverse soluzioni di accumulo: dalle batterie al litio per le auto elettriche, agli impianti idroelettrici, fino a nuove tecnologie come questa.
Il loro punto di forza sarà la capacità di fornire accumulo di lunga durata, fondamentale per affrontare i picchi di domanda o le giornate senza sole e vento. Una vera e propria “batteria del futuro” che potrebbe dare stabilità e sicurezza ai sistemi energetici globali.


