Negli ultimi anni i pannelli solari bifacciali stanno emergendo come una delle innovazioni più interessanti nel mondo del fotovoltaico. A differenza dei moduli tradizionali, questi pannelli sono in grado di catturare la luce solare non solo dalla parte frontale, ma anche da quella posteriore. In altre parole, riescono a sfruttare anche la luce riflessa dal terreno o dalle superfici circostanti, trasformandola in energia elettrica aggiuntiva.
È un principio semplice ma estremamente efficace: la luce che prima andava sprecata diventa ora una risorsa energetica in più.
Come funziona la tecnologia bifacciale
Il segreto dei pannelli solari bifacciali sta nella loro struttura: le celle fotovoltaiche sono racchiuse tra due lastre di vetro trasparente, permettendo così alla luce di penetrare da entrambi i lati. Il lato posteriore non è un semplice supporto, ma un’area attiva che contribuisce alla produzione.
Il risultato è un incremento della resa che, a seconda delle condizioni del sito, può variare tra il 10 e il 25%. La differenza la fa soprattutto il tipo di superficie su cui vengono installati. Un terreno chiaro, coperto di sabbia, ghiaia o cemento, riflette molta più luce rispetto a un suolo scuro o coperto di vegetazione. Anche la neve, quando presente, può moltiplicare la produzione nei mesi invernali grazie al suo elevato potere riflettente.
Perché conviene scegliere pannelli solari bifacciali
L’aspetto più interessante di questa tecnologia è il miglioramento dell’efficienza complessiva. I pannelli solari bifacciali generano più energia con la stessa superficie installata, rendendo più conveniente ogni metro quadro di impianto.
A questo si aggiunge un altro vantaggio: la robustezza. Poiché entrambi i lati sono protetti da vetro temperato, i moduli bifacciali resistono meglio agli agenti atmosferici, alle variazioni di temperatura e all’umidità. Ciò significa una vita utile più lunga e costi di manutenzione ridotti nel tempo.
Dal punto di vista architettonico e paesaggistico, questa tecnologia offre anche maggiore flessibilità. I pannelli bifacciali si adattano bene a impianti sollevati da terra, su strutture leggere o in configurazioni a inseguimento solare. Sono ideali anche in ambiti innovativi come l’agrivoltaico, dove la luce riflessa dal terreno agricolo può contribuire alla produzione energetica senza penalizzare le colture.
L’importanza del terreno riflettente
Uno dei fattori spesso sottovalutati nella progettazione di un impianto con pannelli solari bifacciali è la qualità del terreno sottostante. Più la superficie riflette la luce, maggiore sarà l’apporto del lato posteriore dei moduli. Per questo, in alcuni casi, si scelgono terreni chiari o addirittura rivestimenti artificiali (come teli bianchi o vernici riflettenti) per aumentare l’albedo, cioè la quantità di luce che rimbalza verso i pannelli.
È un aspetto che può incidere sensibilmente sul rendimento complessivo e che richiede una valutazione ingegneristica precisa, soprattutto negli impianti di grandi dimensioni.
Sfide e aspetti da considerare
Naturalmente, non mancano le sfide. I pannelli solari bifacciali devono essere installati con un’inclinazione e un’altezza adeguate, in modo che la parte posteriore riceva la massima quantità di luce riflessa. Anche la manutenzione è leggermente più complessa, poiché entrambe le superfici devono rimanere pulite. In ambienti polverosi o ricchi di vegetazione, il retro dei moduli può sporcarsi facilmente, riducendo il guadagno di efficienza.
Un altro punto critico riguarda la compatibilità con gli inverter: non tutti i modelli sul mercato gestiscono in modo ottimale la variabilità della potenza generata da due superfici attive. È quindi importante che la progettazione elettrica dell’impianto tenga conto di questo fattore fin dalle fasi iniziali.
Uno sguardo al futuro del fotovoltaico bifacciale
A livello globale, i pannelli solari bifacciali stanno conquistando una quota crescente del mercato fotovoltaico. Paesi come la Cina, gli Stati Uniti e gli Emirati Arabi Uniti li adottano ormai in quasi tutti i grandi impianti utility-scale, dove la resa superiore compensa ampiamente il costo iniziale leggermente più alto.
In Italia, questa tecnologia sta iniziando a diffondersi in progetti agrivoltaici, impianti industriali e parchi solari di nuova generazione. L’interesse è in crescita anche per applicazioni più innovative, come il fotovoltaico galleggiante su bacini artificiali, dove la superficie d’acqua amplifica l’effetto riflettente e migliora ulteriormente la produzione.
Conclusione
I pannelli solari bifacciali rappresentano una delle evoluzioni più promettenti del fotovoltaico moderno. Offrono più energia, maggiore durata e una migliore integrazione con le nuove tendenze della progettazione sostenibile.
In un contesto come quello italiano, dove la qualità della luce e la varietà dei terreni offrono condizioni favorevoli, questa tecnologia può diventare un alleato strategico per aumentare la produzione e accelerare la transizione verso un’energia sempre più pulita ed efficiente.


